50 domande |
Ho detto sì
alla vita
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Testimonianza
Da sempre sognavo il giorno in cui sarei diventata mamma: una vita senza figli mi sembrava inconcepibile. Il mio primo bambino, però, è arrivato in modo inatteso, inimmaginabile, rivoltante... concepito una sera d'autunno sotto la minaccia di un uomo che non conosceva il rispetto per la donna. Avevo 19 anni e non sapevo nulla della vita. Passati due mesi, dovevo arrendermi all'evidenza: un bambino cresceva dentro di me. Che fare? Abortire?
In quel momento ho capito cosa significava la disperazione che ti toglie
ogni possibilità di riflessione, che ti fa venir voglia di buttarti
nel primo fiume che trovi, o ti porta direttamente a scegliere l'aborto.
Ho conosciuto tutti questi sentimenti; per questo non potrò mai più
accettare che vengano giudicate le donne che hanno fatto una scelta diversa
dalla mia. Basta così poco Questo bambino ha un senso
Sapevo che, accettando questo bambino sconosciuto, sacrificavo i miei studi,
la mia famiglia, e mi inoltravo in un avvenire incerto. Avevo paura di tutto,
di «che cosa dirà la gente», dei caratteri ereditari, della
solitudine e, soprattutto, della sofferenza che avrei imposto al ragazzo
che amavo e che mi amava.... Un papà per questo neonato
Sono felice di aver dato la vita, un po' della mia vita, a questo bambino
«caduto dal cielo». Il suo arrivo mi ha plasmata, mi ha messo di
fronte ai miei ideali di rispetto per la vita, di nonviolenza, di accoglienza
del più piccolo e di fiducia nella vita e in Dio. Primogenito di una famiglia Mettendo l'amore ai primo posto, ci siamo sposati felici e fiduciosi e, oggi, siamo una piccola famiglia nella quale il nostro primogenito è ben integrato. Ci rendiamo conto che non avremmo conosciuto tutta questa felicità e questa ricchezza se, 11 anni fa, non avessimo accolto questo bambino che ci ha aperto in modo così intenso alla vita. Caterina |
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