50 domande |
A che cosa serve
la sofferenza?
|
Testimonianza
Da alcuni mesi ero pieno di angosce: dubbi,
sensi di colpa, scoraggiamenti... cercavo di resistere facendo dei piccoli
atti di fede, ma era difficile e dovevo continuamente ricominciare. Un giorno,
durante la preghiera, mi lamentavo con Dio per le mie innumerevoli angosce,
quando all'improvviso mi venne da pensare che, invece di piagnucolare e di
ripiegarmi su me stesso, avrei fatto meglio a servirmi della mia sofferenza
per salvare qualche anima, offrendola al Signore con questa intenzione. Era
semplice, dovevo solo provare. L'ho fatto... Ed è stato molto efficace.
Ogni volta che mi assale un dubbio o un senso di colpa, dico semplicemente:
«Signore, ti offro questo senso di colpa, questo dubbio, per la salvezza
delle anime», e puff!, quasi istantaneamente, il senso di colpa e il
dubbio scompaiono. Federico
La sofferenza è una preghiera, «
un'implorazione: per renderla tale in tutto, manca solo il gesto dell'offerta.
Il malato fa tutt'une con i patimenti di Cristo, che sta inchiodato su un
lato della croce: chi soffre accetta di salire sul retro, per cui basterà,
anche nei momenti in cui il dolore si fa più acuto, che si prenda
quel posto vuoto, senza tanto gridare, solo sussurrando: Dio mie, e già
veniamo ascoltati... Certo, mi piacerebbe moltissimo guarire, proprio per
continuare a seminare la Parola.
Don Tonino Bello, |
[an error occurred while processing this directive]