50 domande |
Perchè
la famiglia?
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Ci si lamenta della famiglia, si ama la famiglia, si soffre per la famiglia... non è forse perché da essa dipendono le radici recondite della vita e della felicità? Secondo la psicologia moderna è indispensabile, per lo sviluppo del bambino, la presenza di una famiglia piena di amore.
Certo, vi è
un'età in cui è normale diventare autonomi rispetto alla famiglia:
«Per questo l'uomo abbandonerà Suo padre e sua
madre...» (Gen 2,24).
Farlo è segno di maturità. La critica continua, invece, sarà
piuttosto segno di un'adolescenza protratta o, in altre parole, di una dipendenza
accettata ancora in modo negativo.
È vero che non possiamo concordare sempre con l'educazione che abbiamo ricevuto, che possiamo essere insoddisfatti dei limiti della nostra famiglia e pronti, a volte, a metterne in ridicolo i difetti. Forse abbiamo anche il timore che i nostri compagni ci prendano in giro, che i nostri genitori non corrispondano all'immagine che ci piacerebbe dare di loro (e di noi).
E allora? Nessuno desidera avere genitori separati o vivere in una famiglia piena di conflitti. È bello che all'interno della famiglia ci sia qualcosa d'importante, addirittura, forse, un tesoro.
Se abbiamo qualche motivo di risentimento, lasciamo che il tempo e la maturità mettano a posto le cose. Inoltre, mediante il perdono, potremo diventare veramente liberi nei confronti della nostra famiglia: non avremo più reazioni aggressive e non saremo più inibiti perché troppo dipendenti. Allora potremo più facilmente riuscire a costruire la nostra vita personale. E forse offrire anche l'anello nuziale ad una moglie, ad un marito.
Al di là delle diverse culture esiste una verità della famiglia, che oltrepassa le debolezze ed i limiti degli uni o degli altri. Il «sì» del matrimonio è la pietra miliare di una comunità di vita e di amore. Il potere di dare la vita, proprio dell'uomo e della donna adulti, non si limita, infatti, al concepimento, al dare alla luce; all'interno della famiglia, il bambino potrà svilupparsi e scoprire se stesso come personalità unica, come un insieme di qualilà che ne fanno un individuo distinto da tutti gli altri e che costituiranno, nel corso della sua storia individuale, una «libertà» ed un «volto» originali. Dunque la famiglia non è un cerchio chiuso. È il luogo della crescita e della vita. Ed è anche la base di ogni umana società.
Testimonianza
Avevo diciannove anni quando mio padre
abbandonò mia madre per andare a vivere con un'altra donna. Ne rimasi
profondamente turbato.
Mi vergognavo di essere
«figlio di divorziati». Non ho osato dire a nessuno - neppure agli
amici più cari - cos'era successo a casa mia. Inoltre, metteva radici
dentro di me questo timore: mi sarei mai potuto sposare? Avrebbe potuto una
ragazza accettare un tipo come me? Non ero destinato a fallire ineluttabilmente
il mio matrimonio perché tutti dicevano che assomigliavo a mio
padre? Qualche mese dopo, ci dichiarammo reciprocamente il nostro amore... Alla fine, a dire il vero, fu lei a fare il primo passo perché mi paralizzava ancora la paura di un rifiuto. Ci siamo sposati ed abbiamo fondato una famiglia. Adesso abbiamo cinque bambini. L'amore e la fiducia di mia moglie mi hanno aiutato a guarire dalle mia paure e a non vivere più la brutta esperienza dei miei genitori come una fatalità. Siamo ormai sposati da vent'anni. Insieme educhiamo i nostri figli. Insieme ci sforziamo dl dare loro il meglio di noi stessi. Insieme testimoniamo loro il nostro affetto (mentre mio padre era sempre stato molto rigido a questo riguardo). Mia moglie e i miei figli mi hanno fatto scoprire che potevo veramente essere sposo e padre, nella gioia e senza paura. Vincenzo |
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