![]() 50 domande |
Due persone dello
stesso sesso si amano : è giusto? |
Bisogna sicuramente fare una distinzione fra l'amicizia e l'amore. E' chiaro che può esserci amicizia tra due ragazzi o tra due ragazze. Avere amici veri è uno dei beni più preziosi.
Si parla di
omosessualità quando esiste un sentimento d'amore tra due persone
dello stesso sesso. Non ci proponiamo qui di analizzare per quale motivo
e in che modo questo possa accadere, ma vogliamo evidenziare alcuni aspetti.
Viviamo in un mondo
che cancella la diversità. Alcuni sostengono che l'unione di due persone
dello stesso sesso sia positiva e che l'omosessualità possa essere
un 'alternativa all'eterosessualità (relazioni tra un uomo e una donna).
Non è vero. La verità è che Dio ha creato l'uomo e la
donna diversi, perché possano donarsi l'uno all'altro attraverso questa
diversità (compresa la diversità del loro sesso) e perché
da questa unione possa sgorgare la vita. In qualunque situazione ci si trovi,
è importante riconoscere la verità, farla propria o desiderarla
con rettitudine di cuore.
AI di là dei
gruppi di pressione omosessuali, che cercano con tutti i mezzi di ottenere
il riconoscimento di una cultura e di un modo di vivere omosessuali,
l'omosessualità è in genere una situazione che non è
stata scelta, ma che viene subita e vissuta dolorosamente. La vergogna e
l'umiliazione così si uniscono all'inquietudine (sono anormale? che
futuro ho davanti a me?...). Ci si sente colpevoli, diversi, ci si chiude
in una solitudine che separa dagli altri e dalla vita. L'inquietudine si
accompagna a una sensazione frequente di insicurezza.«Non c'è
nessuna cura, il futuro è compromesso per sempre, non c'è nessuna
speranza», si pensa.
Attenzione a non confondere situazioni diverse: un'omosessualità attiva
e abituale non ha nulla a che vedere con una tendenza passeggera nel periodo
adolescenziale (fenomeno non raro), legata all'immaturità affettiva,
alla mancanza di un modello adulto significativo e all'egocentrismo tipico
di quest'età. In genere, questo problema si risolve da sè,
pur lasciando delle ferite nella memoria.
In alcune persone può
esserci una tendenza omosessuale permanente (cioè un'attrazione
predominante o esclusiva verso qualcuno dello stesso sesso), che sembra risalire
a un'epoca imprecisata e avere radici molto profonde. Quest'attrazione può
rimanere allo stato di tendenza, anche forte, ma senza conseguenze. E' il
passaggio a un'omosessualità attiva che costituisce una svolta molto
rilevante, perché fin dalla prima volta si entra in un ingranaggio
in cui si mischiano, nello stesso tempo, senso di colpa e compiacimento dovuto
al piacere.
Non siamo responsabili
dei nostri sentimenti e delle nostre pulsioni, siamo responsabili delle nostre
azioni. Non siamo colpevoli delle nostre tendenze cattive; solo l'azione
cattiva può comportare una vera e propria colpevolezza. Quando l'azione
è negativa in sé, bisogna riconoscerlo, ma questo non vuol
dire che la persona sia cattiva. Chi vorrà essere l'accusatore dei
suoi fratelli?
C'è speranza
perché c'è libertà. Si porta il peso di una difficoltà
seria, certo, ma la persona non va identificata con questa difficoltà.
Il mio essere profondo non può essere ridotto a un impulso, nemmeno
a un comportamento. «lo non sono» la tendenza che abita in me.
In ogni uomo la
capacità di amare, di donarsi è molto più profonda di
tutte le inclinazioni e i blocchi psicologici: anche quando mi dispero nella
mia emarginazione o mi sforzo di banalizzare la situazione, di renderla normale,
Dio continua a chiamarmi per farmi andare oltre. Mi invita a rialzarmi e
a trovare una via d'uscita dal mio problema.
Ma spesso è
difficile rispondergli a causa dei fantasmi dell'immaginazione che si
sostituiscono alla realtà, a causa del disprezzo che nutro nei miei
confronti, della pressione esercitata da un certo ambiente. Allora sottovaluto
la capacità di resistenza della mia volontà, sono già
vinto in partenza. Ma Dio non si lascia vincere da nulla, nemmeno dalle mie
resistenze.
«Gli omosessuali possono avere un grande destino nel progetto di Dio, ma occore avere il coraggio di amarli tanto da far loro sentire il palpito della tenerezza di Dio, fino a far sprigionare in loro la donazione completa a Dio» p. Andrea Gasparino |
[an error occurred while processing this directive]